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il buon vecchio Joseph aveva ragione

Aggiornamento: 23 mag 2023

La notizia della settimana? Le grandi imprese tecnologiche americane licenziano. Secondo il sito Layoffs nel 2022 sono state licenziate 136.000 persone in circa 850 aziende. Ma si stima siano molte di più. Le aziende più famose che licenziano si chiamano Amazon, Twitter, Meta e Salesforce. Secondo gli economisti le ragioni sono da ricercarsi nella fine della pandemia che ha spinto il settore tecnologico all’inverosimile e all’inflazione galoppante.


Joseph Schumpeter si fregherebbe le mani. Dobbiamo infatti a lui, talentuoso economista austriaco, la teoria della “distruzione creativa” (in tedesco suona ancora più terrificante: schöpferische Zerstörung) chiamata anche “burrasca di Schumpeter”. Questa teoria, elaborata verso la fine degli anni ‘50 del secolo scorso, è un derivato dal lavoro di Karl Marx e spiega il fenomeno dell'innovazione e del ciclo economico. Secondo lo studioso austriaco le “fasi di trasformazione sotto la spinta di innovazioni maggiori vengono definite distruzione creativa alludendo, con questa espressione, al drastico processo selettivo che le contraddistingue, nel quale molte aziende spariscono, altre ne nascono, e altre si rafforzano”.


A conferma della teoria sciumpeteriana assistiamo oggi ad un fenomeno inaudito che gli americani chiamano “great redistribution”: non solo i talenti espulsi trovano immediata collocazione, ma le start-up californiane possono cogliere l’opportunità di accaparrarsi risorse ultra-specialistiche divenute improvvisamente disponibili nel mercato del lavoro. Una quantità incredibile di cervelli, di esperienze e di saperi che vanno ad arricchire le “nuove aziende del futuro” in modo inatteso e insperato. Insomma pare proprio che il buon vecchio Schumpeter abbia fatto bingo.


Chi ne esce decisamente maluccio sono i così detti “grandi” della tecnologia. Figure sino ad oggi considerate alla stregua degli dèi dell’Olimpo come Zuckerberg, Musk e Bezos paiono decisamente ridimensionati. A questo proposito il Washington Post – non proprio un giornaletto – sferra le prime picconate. Ma come, afferma il giornale di proprietà dello stesso Bezos, non erano i grandi imprenditori visionari, l’avanguardia del nuovo modo di fare impresa? Invece, continua il giornale, le migliaia di licenziamenti indicano una perfetta continuità con il passato, esattamente come accadeva nel secolo scorso. Ma al di là del giudizio che possiamo dare su queste controverse figure, il dato significativo è l’incredibile forza vitale del capitalismo americano, la sua capacità di innovare, sperimentare, non avere paura del nuovo e delle nuove frontiere. Tutto quello che dovremmo imitare e far sistematicamente nostro. Altro che Halloween.

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