Oltre a quella in corso a Gaza, un’altra battaglia ha avuto inizio nello sciagurato 2023 che (per fortuna) si è da poco concluso. Apparentemente è uno scontro di Borsa fra colossi made in U.S.A. In realtà la causa indetta dal New York Times a Microsoft e Open AI con l’accusa di usare articoli e servizi giornalistici senza pagare adeguati compensi riguarda il futuro dell’informazione e quindi di tutti noi.
(immagine generata con AI da Marco Cappalunga, Studio Dag Agency)
Come ormai sanno anche i bambini di Valbondione, i programmi di AI succhiano come idrovore i contenuti di intere biblioteche e in pochi minuti redigono “contenuti ad hoc”, come si usa dire pudicamente oggi per indicare un furto (più o meno) legalizzato. Ed è appunto su quel “più e quel meno” che si pronunceranno i tribunali americani. Una battaglia che al più tardi domani riguarderà anche l’Europa e l’Italia. Trovare un giusto equilibrio fra progresso tecnologico dell’AI e tutela dell’informazione dalla cialtroneria di programmi acchiappa click riguarda il futuro delle società aperte e democratiche.
(immagine generata con AI da Marco Cappalunga, Studio Dag Agency)
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