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la macchina del ghiaccio

Ricordate le grida d’allarme sui rischi dell’Intelligenza Artificiale? La più autorevole, e diciamolo anche la più teatrale, venne da parte di Geoffrey Hinton, il settantacinquenne pioniere del settore. Dopo aver dato le dimissioni da Google e fatto pubblica ammenda per i crimini commessi (sic), ha lanciato la sua profezia: attenzione, il genere umano è in pericolo di “estinzione”.


Per fortuna, nostra e dell’umanità nel suo complesso, non tutti i ricercatori sono di questo avviso. Una voce fuori dal coro è quella di Silvia Ferrari. Tra i più autorevoli scienziati che in America lavorano sull’Intelligenza Artificiale, la modenese Silvia Ferrari è docente di Ingegneria meccanica e aerospaziale alla Cornell University e direttrice del laboratorio per sistemi intelligenti. A suo avviso il timore che una macchina (un super computer) possa cambiare comportamento e danneggiare volutamente e coscientemente un essere umano non ha molto senso. La coscienza, avverte la Ferrari, non è un algoritmo e non si riesce a riprodurla.


Concordiamo pienamente: la coscienza è un nostro attributo, non riguarda nessuna macchina. La malvagità è una specialità prettamente umana sin da quando abbiamo conquistato la stazione eretta. Nel frattempo, nessun martello si è scagliato volontariamente sulle nostre dita, così come nessun aereo si è autonomamente scagliato contro un grattacielo. Terminator e Matrix sono, per l’appunto, solo delle (belle) storie di paura.


E quindi che si fa, chiedono all’unisono gli amici del “Bar Marylin Monroe”, preoccupati del fatto che il cambiamento climatico possa impattare - come dicono loro – sulla qualità dello Spritz? Se diamo una scorsa a un buon manuale di storia economica quello che salta all’occhio è che la crescita della produttività (e quindi della ricchezza) è sempre dipesa dall’evoluzione tecnologica. Dalla biga dei Romani al mulino a vapore, dal motore a scoppio sino al sogno dell’energia nucleare pulita, più tecnologia ha sempre significato più benessere, meno fatica, meno lavori stupidi, ripetitivi, avvilenti. Una legge semplice e tutto sommato banale che ostinatamente ci rifiutiamo di imparare. Il segreto dell’Intelligenza Artificiale - il nuovo petrolio - sta tutto qui: chi ne avrà di più governerà i destini del mondo.


L’innovazione si persegue, si programma, si gestisce. Noi, nel paese più bello del mondo, il più delle volte la subiamo. Salvo poi lamentarci che la macchina del ghiaccio, fondamentale per lo Spritz, non lavori più bene come un tempo.

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